
PREVISIONE
Nella giornata del weekend il cambio Euro/Dollaro (EUR/USD) è rimasto praticamente invariato siglando un incremento percentuale dello 0,03 a 1,1935, rispetto alla chiusura del giorno prima.
L’analisi quantitativa, che prende a riferimento gli indicatori più utilizzati dagli operatori finanziari, risulta contrastata sul breve e medio termine, sebbene il mercato del principale cross valutario stazioni al di sotto della media mobile (SMA 200) più seguita dagli smart money, a conferma del bear market.
Dal punto di vista tecnico, la configurazione grafica è dunque precaria, mentre l’indice di forza relativa (RSI), non troppo distante dai 30 punti e dall’area di ipervenduto, nell’attuale ciclo dovish potrà rafforzare il trend corrente.
In alto, invece, un rimbalzo dovrà affrontare la resistenza dinamica tracciata dalla media a 200 giorni che in stesura passa a 1,1995, anche se un recupero sostanziale richiederebbe consolidazione e riaccumulo sopra quest’ultimo livello, prima dell’approdo alle resistenze superiori.
Ciò nonostante, l’analisi della componente derivata sposta il vantaggio statistico a beneficio dei venditori, per cui il breakdown della struttura a 1,1875, dove convergono opzioni PUT in scadenza nel fine settimana, potrà fornire un segnale ribassista di tipo direzionale con un primo obiettivo short a 1,1840 ed un secondo target a 1,1760.
Peraltro, sul versante macroeconomico, l’aggiornamento ed il possibile miglioramento dei dati del mercato del lavoro americani e dei Non Farm Payrolls, in programma venerdì prossimo alle 14.30 ora italiana, non solo contribuirebbe ad una eventuale risalita dei tassi di interesse USA, ma anche del biglietto verde a discapito del pair forex più scambiato.
S3 | S2 | S1 | PIVOT | R1 | R2 | R3 |
1,1875 | 1,1982 | 1,2048 | 1,2155 | 1,2262 | 1,2328 | 1,2435 |
Di Vincenzo Augello
(riproduzione riservata)