Chain CME EUR/USD – UPDATE: 14.09.2020
PREMESSA
A livello mondiale, i mercati più importanti sono quelli statunitensi, in particolare il Chicago Mercantile Exchange (CME), sul quale sono quotate le opzioni sui future valutari. La tabella illustra nel dettaglio la chain (catena) delle opzioni sul future con sottostante il cross EUR/USD, in grado di condizionare pesantemente il mercato del principale cambio forex. In verde sono cerchiate le opzioni che sostengono al rialzo la quotazione di EUR/USD, mentre in rosso sono cerchiate le opzioni che favoriscono la discesa del cross di riferimento. Questo tipo di sunto considera la componente derivata del rapporto EUR/USD e sarà aggiornata grossomodo ogni settimana o in occasione di importanti variazioni dei volumi dell’open interest di un singolo strike. Attraverso le opzioni è possibile misurare la volatilità implicita intesa come movimento atteso della quotazione sottostante. Essa si basa sui tanti modelli di option pricing che si avvalgono di tutti i fattori noti al trading in opzioni, per questo monitorare la componente derivata del cross EUR/USD è quasi sempre determinante.
Alcuni link sulle opzioni nel portale eurobit.space
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La volatilità implicita e il peso delle opzioni sul forex (parte prima)
La volatilità implicita e il peso delle opzioni sul forex (parte seconda)
SCREENING

Nei confronti dell’analisi scorsa il setup dell’ampio mercato dei derivati (EUR/USD) in grado di coinvolgere tutte le valute internazionali è rimasto pressoché invariato.
Per quello che riguarda la catena delle currency option la chain del cross Euro/Dollaro non restituisce variazioni dell’open interest significative fino a scadenze a 20 giorni (20 DTE), mentre gli strike che saranno liquidati il 9 ottobre prossimo (24 DTE) strutturano la volatilità implicita del cambio più liquido dei mercati valutari.
Pertanto, i prezzi di esercizio delle opzioni CALL più carichi di contratti, compresi tra 1,23 e 1,20, potranno organizzare punti di flesso di tipo resistivo verso rialzi teorici del cross sottostante. In basso, invece, la distanza dal prezzo di mercato spinge ad una interpretazione difensiva degli strike dei titoli PUT da 1,1450 a 1,16 , probabilmente a sostegno di EUR/USD in relazione ad una ipotetica discesa delle quotazioni spot.
D’altro canto, le opzioni evidenziate in arancione sono in parte at the money e in parte vicine al prezzo corrente per cui rimangono di più difficile lettura, anche se non può essere totalmente esclusa la prevalenza di strategie in acquisto dei titoli PUT fino ad annunciare una svalutazione della moneta unica europea nei confronti del biglietto verde.
Non è difficile dunque riassumere che l’approccio al trading della seconda decade del XXI secolo richieda metodi matematico-statistici basati anche sulla componente derivata, la chiave di volta che può consentire di raggiungere risultati apprezzabili sui mercati finanziari. All’atto pratico infatti fare il trader è una professione vera e propria che necessita di competenze specifiche di alto livello, e fare a meno delle variazioni dell’open interest vuol dire aumentare l’esposizione al rischio dei nostri investimenti.
Di Vincenzo Augello