Chain CME EUR/USD – UPDATE: 15.03.2021
PREMESSA
A livello mondiale, i mercati più importanti sono quelli statunitensi, in particolare il Chicago Mercantile Exchange (CME), sul quale sono quotate le currency option. La tabella illustra nel dettaglio la chain (catena) delle opzioni sul cross EUR/USD, in grado di condizionare pesantemente il mercato del principale cambio forex. In verde sono cerchiate le opzioni che sostengono al rialzo la quotazione di EUR/USD, mentre in rosso sono cerchiate le opzioni che favoriscono la discesa della coppia di riferimento. La sintesi considera la componente derivata del rapporto EUR/USD che sarà aggiornata grossomodo ogni settimana o in occasione di importanti variazioni dei volumi dell’open interest di un singolo strike. Attraverso le opzioni è possibile misurare la volatilità implicita intesa come movimento atteso della quotazione sottostante. Essa si basa sui tanti modelli di option pricing che si avvalgono di tutti i fattori noti al trading in opzioni, per questo monitorare la componente derivata del cross EUR/USD è quasi sempre determinante.
Alcuni link sulle opzioni nel portale eurobit.space
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La volatilità implicita e il peso delle opzioni sul forex (parte prima)
La volatilità implicita e il peso delle opzioni sul forex (parte seconda)
SCREENING

Le movimentazioni in corso sulla catena delle opzioni legate al cross Euro/Dollaro (EUR/USD), questa settimana mostrano il calo tendenziale dell’open interest a breve termine, tanto che solo lo strike CME 1,1950 registra un numero indicativo di contratti derivati con sottostante il cambio forex più scambiato.
Dal punto di vista grafico, in stesura, il prezzo d’esercizio non è lontano da una struttura spot di consolidazione in area 1,1920/30, per cui 1,1950 potrebbe accumulare volatilità a fronte di un’area di valore in proiezione delle novità di politica monetaria che la Federal Reserve annuncerà nella serata di mercoledì tra le 19 e le 19:30 ora italiana.
In corrispondenza della scadenza più distante, 24 giorni (24 DTE), è importante l’accumulo di opzioni PUT combinato a CALL out of the money a 1,2150 e 1,22, verosimilmente vendute, ed in prospettiva di un prezzo a mercato inferiore. D’altro canto, i trader acquistano PUT in modo da garantirsi contro il ribasso delle quotazioni oppure semplicemente per azzardare un guadagno più che proporzionale in previsione del declino del prezzo.
Sul versante dei volumi, l’indicatore PUT/CALL ratio restituisce 0,75, il che significa che in fase di scrittura il volume delle PUT non supera quello delle CALL. Le indicazioni dello strumento di analisi derivata spiegano dunque una debole funzionalità supportiva delle opzioni attuali. Possibile quindi che l’orso si interfaccerà con gli operatori finanziari in un momento successivo delle contrattazioni.
Di Vincenzo Augello