Chain CME EUR/USD – UPDATE: 16.11.2020
PREMESSA
A livello mondiale, i mercati più importanti sono quelli statunitensi, in particolare il Chicago Mercantile Exchange (CME), sul quale sono quotate le opzioni sui future valutari. La tabella illustra nel dettaglio la chain (catena) delle opzioni sul future con sottostante il cross EUR/USD, in grado di condizionare pesantemente il mercato del principale cambio forex. In verde sono cerchiate le opzioni che sostengono al rialzo la quotazione di EUR/USD, mentre in rosso sono cerchiate le opzioni che favoriscono la discesa del cross di riferimento. Questo tipo di sunto considera la componente derivata del rapporto EUR/USD e sarà aggiornata grossomodo ogni settimana o in occasione di importanti variazioni dei volumi dell’open interest di un singolo strike. Attraverso le opzioni è possibile misurare la volatilità implicita intesa come movimento atteso della quotazione sottostante. Essa si basa sui tanti modelli di option pricing che si avvalgono di tutti i fattori noti al trading in opzioni, per questo monitorare la componente derivata del cross EUR/USD è quasi sempre determinante.
Alcuni link sulle opzioni nel portale eurobit.space
Gli strike price delle opzioni con elevati open interest e i riflessi sul cambio EUR/USD
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Inefficienze dei cambi: le opzioni una miniera di informazioni per il trader valutario
La volatilità implicita e il peso delle opzioni sul forex (parte prima)
La volatilità implicita e il peso delle opzioni sul forex (parte seconda)
SCREENING

La catena delle opzioni EUR/USD questa settimana è “vuota” fino a scadenza a 17 giorni (17 DTE). Ciò significa che per ottenere dei riferimenti sulla volatilità futura del sottostante Euro/Dollaro si può ricorrere ad un outlook che supera di poco le due settimane. D’altro canto, più si avvicina la liquidazione del titolo e più è difficile che la quotazione connessa all’opzione raggiunga o superi gli strike price. All’atto pratico, infatti, i supporti e le resistenze sono più probabili in coincidenza di livelli di prezzo con open interest elevato distanti dal prezzo di mercato, per cui le CALL negoziate a 1,1950, 1,20,1,205 e 1,21 dovrebbero impedire rialzi consistenti dell’asset valutario in questione.

Inoltre, soprattutto la PUT transata out of the money a 1,16, con open interest attuale pari a 3.637 contratti, evidenziata in verde, dovrebbe difendere il mercato da cedimenti del cross sotto il suo prezzo di esercizio, in quanto la vendita di PUT beneficia di un rialzo del mercato, ponendo una perdita potenzialmente illimitata sotto il suo strike ed un guadagno predefinito sopra il suo strike.
Di fatto, il breakdown teorico di quest’ultimo sostegno finanziario fornirebbe ai venditori allo scoperto un market timing ribassista di una certa consistenza, provocato dai necessari aggiustamenti di portafoglio da parte degli smart money. Anche in forza delle variazioni dei future UE (Cot report), è invece più difficile ipotizzare il breakout dell’estremo superiore dell’asimmetrico individuato a 1,20. Il payoff dell’ampio mercato delle opzioni ruota in realtà all’interno degli estremi di prezzo compresi tra 1,16 e 1,20 (Fonte PlayOptions.it).
Di Vincenzo Augello