Cot report UPDATE: 10.03.2020 – Future EURO
PREMESSA
Il report rilasciato tutti i venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission) si basa sulle dichiarazioni settimanali obbligatorie delle posizioni assunte dagli investitori, superiori ad una data soglia; rappresenta quindi un indicatore di sentiment essenziale nel trading di valute. Raramente restituisce segnali fuorvianti. In questo tipo di relazione i large traders, ossia gli operatori istituzionali come le Banche d’Affari e gli Hedge Funds, influenzano direttamente la moneta EURO, per cui se sono maggiormente compratori il cambio tenderà al rialzo e viceversa. I commercial invece sono produttori, trasformatori, grossisti e utilizzatori di merci specifiche che usano il future della valuta in copertura degli scambi commerciali. Questi ultimi pertanto sono compratori quando l’EURO è conveniente e venditori qualora la valuta UE mostri degli eccessi.
SCREENING

Le ultime variazioni del Cot Report (Commitments of Traders) rafforzano le probabilità di conferma di inversione del trend primario del cambio Euro/Dollaro (EUR/USD). Infatti, gli operatori istituzionali (LARGE TRADER) tagliano in modo significativo le posizioni short (-72.120 OI), mentre i COMMERCIAL e le controparti bancarie spostano una massa importante di denaro sul lato di vendita (+94.869 OI) a copertura degli acquisti dei loro clienti. Personalmente resto del parere che le migliori operazioni di trading sono quelle che assecondano il trend prevalente, solo che oggi identificare sul grafico le linee di tendenza è molto più complesso rispetto a dieci anni fa, per cui individuarlo attraverso la componente derivata è e rimane un supporto di analisi molto utile.
POSIZIONI NETTE FUTURES UE: ACQUISTI – VENDITE
COMMERCIAL : – 27.128
SMALL TRADERS : + 39.795
LARGE TRADERS : – 12.667

In un contesto di possibile reverse direzionale i NON REPORTABLE POSITION sembrano aver anticipato l’inversione del sentiment, con +90.090 contratti future UE in acquisto e la variazione positiva di 6.098 posizioni long in quest’ultima settimana. Tuttavia, i principali 4 e i principali 8 investitori restano tendenzialmente short (con una percentuale rispettiva di +40% e + 53,4%). Ciò accade probabilmente perché la gestione del portafoglio di un fondo di una Banca d’Affari non può rispondere al mercato con la stessa velocità con cui può farlo un trader o una società privata di trading. Talvolta ad un istituzionale possono servire settimane per chiudere una posizione e allocarla sul lato opposto della “barricata”: “le grandi navi fanno virate lente”.
Tornando in ultimo ai dati, anche la grafitazione dell’open interest del future UE fatta dal portale americano timingcharts conferma che coloro i quali accedono al mercato delle valute per investimento (linea verde), come banche, hedge fund e gestori di patrimoni, sono più compratori rispetto ai COMMERCIAL (linea blu) che, di conseguenza, sono sempre più venditori.
Di Vincenzo Augello