Cot report UPDATE: 28.01.2020 – Future EURO
PREMESSA
Il report rilasciato tutti i venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission) si basa sulle dichiarazioni settimanali obbligatorie delle posizioni assunte dagli investitori, superiori ad una data soglia; rappresenta quindi un indicatore di sentiment essenziale nel trading di valute. Raramente restituisce segnali fuorvianti. In questo tipo di relazione i large traders, ossia gli operatori istituzionali come le Banche d’Affari e gli Hedge Funds, influenzano direttamente la moneta EURO, per cui se sono maggiormente compratori il cambio tenderà al rialzo e viceversa. I commercial invece sono produttori, trasformatori, grossisti e utilizzatori di merci specifiche che usano il future della valuta in copertura degli scambi commerciali. Questi ultimi pertanto sono compratori quando l’EURO è conveniente e venditori qualora la valuta UE mostri degli eccessi.
SCREENING

Detto che i dati pubblicati dalla CFTC presentano una forma piuttosto grezza e che occorre una loro elaborazione per poterne valutare i valori, è comunque evidente come l’interesse dei venditori, sul titolo della moneta unica UE, seguiti a prevalere rispetto a quello dei compratori. E’ bene ricordarsi che il Cot Report registra le posizioni degli investitori il martedì di ogni settimana e vengono pubblicate il venerdì sera. Ciò nonostante, il cambio Euro/Dollaro (EUR/USD) è riuscito a mantenersi sopra 1,10, verosimilmente sostenuto dalle transazioni avvenute sulle currency option e dalla correlazione diretta (rapporto: 7 punti su 10 del cable) con la sterlina, che si è apprezzata in vista dell’ufficializzazione della Brexit. Importante anche sottolineare come le posizioni short dei principali 4 e dei principali 8 operatori seguitino a diminuire, il che potrebbe indicare che il mercato del future valutario di riferimento potrebbe trovarsi all’estremo inferiore di negoziazione.
POSIZIONI NETTE FUTURES UE: ACQUISTI – VENDITE
COMMERCIAL : + 20.151
SMALL TRADERS : + 38.711
LARGE TRADERS : – 58.862
Peraltro, l’analisi quantitativa dell’open interest mostra che valori ancora più bassi di quelli attuali sono stati in grado in passato (aprile – giugno 2019) di mantenere il prezzo sopra 1,1150. La circostanza è rilevabile dalla grafitazione di timingcharts dei dati della Commissione statunitense di sorveglianza del trading sui future.

La mappa del sito americano rappresenta una visione di ampia scala ed è utile per individuare la relazione tra offerta e domanda, fra acquirenti e venditori. Ora, sapendo che statisticamente i mercati offrono le migliori opportunità agli estremi, per cui i trader traggono beneficio dal fatto di conoscere i cicli o le fasi attraverso le quali passano le variazioni di una moneta o di un titolo, va anche considerato che questi cicli possono metterci anni per completarsi e consentire ad un operatore finanziario di trarne profitto. (Di Vincenzo Augello).