
Il nuovo sindaco di New York ha deciso di incassare i primi tre mesi del suo salario in Bitcoin. “NYC sarà il centro dell’industria delle criptovalute“, ha scritto su twitter Eric Adams, neoeletto primo cittadino della Big Apple lo scorso 2 novembre.

Il democratico Eric Adams, ha inoltre dichiarato di voler trasformare la Grande Mela in una città cripto friendly e di voler immaginare la metropoli americana come la solare Miami, tanto che in un’intervista a Bloomberg ha detto di una “libertaria competizione” con il sindaco di Miami, il primo ad immettere una CityCoin.
Ad agosto Suarez, a capo dell’esecutivo territoriale di Miami ha “autorizzato” la MiamiCoin, token creato al computer e gestito da un’associazione no-profit, adottato per il finanziamento di opere pubbliche. MiamiCoin fornisce alla tesoreria del capoluogo della Florida il 30% dei 7 milioni di dollari che ha raccolto;
e Adams ha commentato:
Ha un MiamiCoin che sta facendo molto bene, cammineremo in questa direzione per cercare di andare avanti
Il neoeletto sindaco ha promesso anche di:
valutare cosa sta rallentando la crescita di Bitcoin e delle cripto a New York.
Ed ha aggiunto:
NYC sarà il centro dell’industria delle criptovalute, di altre industrie innovative e in rapida crescita
L’ex capitano di polizia ha preso il posto di Bill de Blasio, che terminerà il suo mandato il mese di gennaio del prossimo anno, e sarà il secondo sindaco di colore ad indossare la fascia di primo cittadino nella metropoli di stanza sulla foce del fiume Hudson.

Adams sarebbe fermo nella volontà di una New York sul modello di Miami, anche se il progetto e la pianificazione di una piattaforma pro-business, da implementare a New York come hub per le criptovalute potrebbe incontrare non poche opposizioni.
Le valute su blockchain infatti sono state pesantemente criticate in passato per l’impatto ambientale delle attività di mining, e il procuratore generale di New York Letitia James, canditata ora alle elezioni come governatore, di recente ha stretto un giro di vite sulle cripto-aziende non omologate.
Di Vincenzo Augello