L’eccesso di ottimismo nuoce al trading
Speranza e positività sono certamente sentimenti positivi. Ci spingono ad andare avanti, a fare cose che altrimenti non proveremmo nemmeno, danno fiducia in noi stessi per perseguire negli obiettivi che sembrerebbero irraggiungibili. E’ grazie alla speranza e alla positività che ci mettiamo in gioco, corriamo una maratona, iniziamo un’attività imprenditoriale e fronteggiamo con più sicurezza gli imprevisti meno piacevoli che incontriamo lungo il nostro cammino.
L’ottimismo non deve mancare
Tuttavia l’essere umano talvolta tende a essere un po’ troppo ottimista a discapito di una visione realistica delle cose. In poche parole tendiamo a sovrastimare le probabilità di eventi positivi e a sottostimare quelle di eventi negativi. Lo scarto tra aspettative e realtà è stata definita dagli psicologi optimism bias, ovvero bias di eccesso di ottimismo che, secondo la finanza comportamentale, non è un viatico sempre favorevole.
A volte si esagera
La neuroscienziata cognitiva Tali Sharot, è convinta che l’eccesso di ottimismo sia nel nostro cervello a prescindere da genere, età e nazionalità e che le persone sottovalutino mediamente la possibilità di dover affrontare problemi con il proprio partner, un periodo di disoccupazione o una grave malattia. In alcuni casi contano persino sul fatto che i propri figli siano eccezionalmente dotati, sovrastimando le proprie aspettative di vita oltre i 20 anni.
La fortuna aiuta le menti preparate
Il futuro è per sua natura incerto e vedere il lato positivo delle cose senza perdere di vista la realtà serve a vivere meglio, specialmente quando si ha la conoscenza necessaria su quello che si fa. Non solo: nel trading l’ottimismo sembra essere un ingrediente fondamentale di successo e le persone moderatamente ottimiste si impegnano di più nella propria attività finanziaria, non pensano a quando saranno anziani né alla pensione, avendo una maggiore propensione al rischio negli investimenti, essendo più propensi a cogliere le sfide, le novità e a correre rischi. D’altra parte, è l’ottimismo che molte volte ha fatto la storia: è una caratteristica che accomuna inventori, imprenditori, premi Nobel. Resta il fatto però che un ottimismo eccessivo rischia lo stesso di portarci “fuori strada”, nella vita così come negli investimenti.
Le aspettative irrealistiche
Chi ha aspettative irrealistiche potrebbe comportarsi in modo impulsivo, magari investendo di più di quello che potrebbe permettersi e non mettendo il fieno in cascina per i giorni difficili. Stando, ad esempio, ad una recente ricerca fatta in Gran Bretagna, in media i teenager si aspettano che a 25 anni guadagneranno circa 31mila sterline l’anno, non considerando che lo stipendio medio reale dei 22-29enni attualmente si aggira invece sulle 17.800 sterline annue.
Non è dunque sempre semplice restare con i piedi ben attaccati a terra quando si parla di trading e di finanza, ma ci sono alcuni escamotage che possono aiutarci a controllare meglio la nostra mente e a rimetterla in carreggiata ai primi segnali di deragliamento. Uno di questi è stato ideato dallo psicologo Gary Klein, secondo il quale, prima di prendere qualsiasi decisione importante che comporti dei rischi, bisognerebbe cercare di pensare a dove ci troveremmo se avessimo preso quella stessa decisione mesi prima e l’esito fosse stato disastroso.
Una specie di “scenario worst”, come a dire: “a pensar male non si fa sempre peccato perchè spesso ci si indovina“, diceva qualcun altro… In pratica, bisognerebbe cercare di capire, muovendosi mentalmente a ritroso, le ragioni di quel fallimento. E’ solo un suggerimento e non è detto che possa far miracoli, ma un’iniezione di sano realismo può aiutarci a tenere la testa sulle spalle.
Di Vincenzo Augello